Ha fatto bene Bersani a proporre un “Governo all’insegna del cambiamento”, ma non potranno essere il Pdl, la Lega e Berlusconi e garantirne la costituzione e il percorso.
I Cristiano sociali hanno condiviso e sostenuto le decisioni della Direzione del PD per assicurare l’avvio della legislatura attraverso la formazione di un Governo di responsabilità e di rinnovamento, ma e’ del tutto evidente, a questo punto, che gli otto punti indicati nel programma, risultano incompatibili con le condizioni poste da Berlusconi.
Gli italiani chiedono alla politica di fare presto e, al tempo stesso, esigono coerenza, responsabilità e trasparenza. Non si può dare la sensazione che il Pd stia trattando la costituzione di un Governo sulla base dei veti e delle convenienze del centrodestra.
Ne’ si può pensare che l’elezione del Capo dello Stato possa essere intaccata dal sospetto di uno scambio politico o fondata sul presunto tasso di ostilità dei candidati nei confronti del Pdl. Il Presidente e’ il garante della Repubblica e della Costituzione e la sua elezione non può che avvenire con il più ampio consenso delle forze politiche, al di fuori di strette logiche di partito o di schieramento.
Se il tentativo di Bersani risultasse al dunque impossibile, a causa della oggettiva convergenza di posizioni di Pdl e M5S, la soluzione migliore sarebbe quella istituzionale, rappresentata da un Governo del Presidente, di breve periodo, costituito con lo scopo di introdurre alcune riforme istituzionali, affrontare l’emergenza sociale e occupazionale, riformare la legge elettorale e riportare il Paese di fronte agli elettori.
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