Siamo un partito riformista, della sinistra plurale; non vogliamo chiusure settarie o tornare alle origini, né diventare un partito correntizio, personalistico e plebiscitario. Viceversa, il PD deve essere un partito aperto alla società e partecipativo, che si organizza nei territori e nei luoghi di lavoro e che utilizza anche le forme flessibili della rete, per ascoltare la società, per produrre cultura, idee, comunità. Va superata l’identità forzata tra segretario e leader di governo. Poiché il pluralismo per noi è un valore, vogliamo mescolare le culture, dal cristianesimo sociale al socialismo democratico, dall’ambientalismo ai diritti, delle donne e della pace; l’identità dei democratici va incardinata nei valori dell’uguaglianza, della dignità delle persone e della responsabilità verso la natura, che sono le condizioni per la libertà di ognuno e di tutti;
Siamo europei, in una duplice connotazione: lavoriamo per gli Stati Uniti d’Europa e aspiriamo ad un’Europa politica, che abbia nel Parlamento europeo poteri costituenti tali da mettere sotto controllo democratico, in un sistema di trasparenza e di regole, i grandi interessi finanziari e le lobbies; siamo europei perché vogliamo stare nel campo dei socialisti, dei progressisti e dei democratici europei; la vittoria delle forze progressiste alle elezioni europee del 2014 è la condizione perché si esca dalla crisi;
Siamo antiliberisti; trent’anni di dominio del pensiero unico ci hanno portato a questa devastazione. Il rigore a senso unico è inaccettabile. Dobbiamo puntare sullo sviluppo e sull’equità sociale;
Siamo contro l’antipolitica e il populismo,perché vogliamo e crediamo nella buona politica;
Siamo per lo sviluppo sostenibile e per la conciliazione tra produzione, occupazione e ambiente;
Siamo per la centralità del lavoro, in tutte le sue declinazioni. Vogliamo uscire da una classificazione tradi- zionale che vede solamente il lavoro subordinato, perché ormai va considerata come acquisita la ricchezza dell’analisi sulla nuova articolazione dei lavori: subordinato, parasubordinato, autonomo, con il fenomeno della nuova proletarizzazione dei lavori professionali che coinvolge gran parte delle giovani generazioni; siamo per un intervento straordinario a vantaggio dell’occupazione dei giovani e dell’integrazione tra scuola e lavoro;
Siamo il partito della libertà solidale, che intende rimuovere gli ostacoli materiali e immateriali, che impediscono la libertà. A partire dalla libertà delle donne, vittime della violenza e dei soprusi, di un’organizzazione sociale e di modelli prevalenti di vita che non permettono pari opportunità. Più in generale le libertà civili, in tutti i campi, e per tutti sono una frontiera decisiva del PD.
Siamo per un governo parlamentare forte, con un Premier che abbia il potere di nominare e revocare i ministri, l’introduzione della sfiducia costruttiva, il superamento del bicameralismo perfetto, il recupero della centralità del Parlamento e la riduzione del numero di deputati e senatori; conferma del carattere bipolare della democrazia italiana; riforma elettorale che assicuri governabilità e garantisca ai cittadini la sovranità delle scelte dei propri rappresentanti. Il Presidenzialismo è una forma di governo pienamente democratico, ma non coerente con il complessivo assetto della nostra Costituzione.
Va riaffermata, infine, l’esigenza di un forte intervento di riforma della politica, capace di ridurre sensibilmente i suoi costi, contrastare ogni forma di corruzione, approvare la legge sul conflitto d’interessi, superare gli inaccettabili squilibri di genere della rappresentanza, promuovere la partecipazione attiva dei cittadini, assumere la cultura della responsabilità, della legalità e delle regole. In questo quadro, pensiamo debba essere valorizzato e rilanciato il principio della laicità democratica, per garantire la Repubblica da ogni forma di integralismo religioso, ideologico e culturale e riconoscere il valore del dialogo tra tutte le culture -religiose e non- che scelgono di muoversi nello spazio pubblico per il bene della comunità.
Andiamo avanti con le nostre idee, con l’ottimismo necessario in una situazione così difficile, con la voglia di costruire una sinistra plurale che sia davvero interprete delle aspirazioni reali e delle speranze del Paese.
Vannino Chiti, Cesare Damiano, Pietro Folena, Mimmo Lucà
Roma, 19 luglio 2013
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